Recensione "Le assaggiatrici" - Rosella Postorino


"Le cose poi si mettono a posto, sa? Anche se uno non ci spera più."


  "Le assaggiatrici" è il titolo di un libro che ho ricevuto come regalo di Natale da una delle mie più care amiche. Soltanto ora ho avuto modo di leggerlo perché impegnata fra lavoro, università e tante altre collaborazioni. 
La scrittura di Rosella Postorino non mi era sconosciuta, perché qualche anno fa lessi "La stanza di sopra", romanzo con un forte impatto emotivo che consiglio vivamente. 
Il libro è ambientato durante la Seconda guerra Mondiale, precisamente a partire dal 1943.
Chi sono le assaggiatrici? È una domanda che mi sono posta prima della lettura, perché non conoscevo queste figure, nessuno me ne aveva parlato mai.
Esse sono un gruppo di dieci donne con il compito di assaggiare i piatti del Führer, anche quelli avvelenati. 
Un team ben costruito, compreso di cuoco e di guardie che le osservano mangiare ed intervengono in caso di malore, con l'obiettivo di far mangiare a Hitler i cibi più sani possibile. 
La storia è avvolta principalmente attorno ad una delle dieci donne, Rosa Sauer.
Lo spaccato che offre la scrittrice è tanto realistico quanto triste: le donne camminano ogni giorno sul filo della morte, per un governo che non tutte approvano ed appoggiano.
La protagonista Rosa racconta del suo matrimonio, del marito Gregor in guerra, della convivenza con i suoi suoceri, della famiglia, della fuga da Berlino, del lavoro, dell'amicizia con le altre assaggiatrici.
Vita e morte, amore ed odio vengono messi sullo stesso tavolo.
Trovo sia uno dei libri più belli letti quest'anno: la scrittura è avvolgente e si riesce a leggere nel giro di qualche giorno perché piuttosto breve. 



Pagine: 287

Editore: Feltrinelli

Costo: 12,00 €

Voto: ★★★★★

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