Un libro in valigia

"Ho inteso che la bellezza non è tanto negli occhi di chi ci guarda quanto negli occhi con cui noi guardiamo noi stessi, e, in particolare ciò che in noi è dissonante, imperfetto, disturbante."   Questo libro è nato per sensibilizzare le persone sull'Alopecia Areata, una malattia autoimmune poco conosciuta, non dichiarata ufficialmente dal Ministero della Salute e di cui secondo gli studi solo il 3% della popolazione mondiale ne è affetto.  L'alopecia è una patologia che potrebbe cambiare la vita: è vero, non è come non avere un arto o non avere uno dei cinque sensi, ma comporta comunque un certo disagio, sia con il proprio corpo che in pubblico. Infatti questa patologia si manifesta con la perdita (parziale o totale a seconda della gravità) dei capelli e dei peli sulle gambe, sulle braccia e sul viso. I capitoli di questo libricino di circa cento pagine sono molto brevi ed in ognuno è analizzato un particolare aspetto dell'alopecia.  L'autrice Dalila infatti

"A volte pensiamo troppo ed agiamo troppo poco, creando limiti che esistono soltanto nella nostra mente."   Ammettiamolo: chi è che non vorrebbe vivere una vita in infradito, immergersi in paesaggi fantastici e condividere tutto con una persona adatta al fianco? A me piacerebbe tantissimo. Questo libro, letto in pochissimo tempo, mi ha immersa in luoghi pittorici e tanto ambiti come ad esempio Fuerteventura. Fra l'altro, incuriosita dalle descrizioni così dettagliate ho contattato l'autore ed ho scoperto che ogni luogo citato è stato visitato da lui stesso. La protagonista di questo libro è Ludovica che dopo aver ricevuto una lettera da parte dell'amata nonna ritorna in Italia, a Montalcino, paese toscano in cui ha trascorso la sua infanzia.  La lettera arriva proprio al momento giusto: ormai Ludovica sa che la città di Londra le inizia a star stretta. Ci ha lavorato con dedizione, ha trovato quello che pensava essere l'amore della sua vita...Eppure non sempre