Recensione "La voce eterna di un tulipano giallo" -Valeria Mansolino


"Avevo le mie regole. La mia vita. La mia indipendenza."


  Quando mi è stato chiesto dalla casa editrice Scatole parlanti di scegliere quali libri ricevere a casa per una recensione, "La voce eterna di un tulipano giallo" mi ha incuriosita sin dalla trama. Virginia è la giovane protagonista del primo romanzo di Valeria Mansolino e con lei, in lei, si scontrano due facce della stessa medaglia: il sacro e il profano, la pace e la guerra, la moderazione e l'eccentricità. Virginia infatti è una escort milanese e il suo migliore amico, il più fedele e sensibile è un prete, Padre Pablo. La vita di Virginia, che sul lavoro si lascia chiamare Vivienne, viene raccontata attraverso le sue regole imposte. E' una donna forte che non si piega al valore altrui. Accetta il suo lavoro come escort, nascondendolo alla famiglia per guadagnare qualche soldo in più e far vivere nel benessere le sue sorelle, la mamma e il padre, che da sempre convivono con lavori instabili e poco pagati. Un giorno, mentre è in un hotel in compagnia di un fedele cliente si ritrova a suonare al pianoforte. Una leggera melodia, che parte dal cuore e finisce nella mente di un uomo che la sta osservando e che giorno per giorno tenta di avvicinarsi, anche inviandole dei tulipani gialli. Questi fiori semplici e colorati hanno la grande forza di far risuonare nella mente di Virginia la voce eterna dell'uomo, Alessandro, più di qualsiasi melodia suonata al pianoforte. 


Pagine: 163

Editore: Scatole Parlanti

Costo: 17,00€

Voto: ★★★★★


-Collaborazione-

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