Recensione "Tarassaco" - Angelo Argondizzo


"La felicità è solo il grado di speranza che nutriamo nella vita."

 La prima cosa che ho pensato appena ho finito di leggere "Tarassaco" è stata: "Questo è il libro più triste che io abbia mai letto."
Ed effettivamente è così: è un libro che racconta tante, troppe disgrazie e speranze distrutte. È un libro che lascia l'amaro in bocca, ma la scrittura a dir poco perfetta cela questo amaro come lo zucchero sul bordo di un bicchiere pieno di sciroppo. 
Protagonisti di questo libro sono Lorenzo e Chiara Romano, due fratelli. La penna di Angelo Argondizzo racconta la vita dei due: vivono in un paesino diroccato e abbandonato, insieme alla madre Silvana, afflitta da una malattia mentale. Il padre li ha abbandonati anni prima lasciandoli in balia di un'adolescenza tormentata. Lorenzo frequenta ragazzi poco raccomandabili e trova pace solo nella sua fidanzata Martina, che vede come momento di pausa dalla sua tristezza. 
Chiara invece, sfugge alla sua tristezza e al suo misero lavoro in un bar squallido, usando della droga e intrattenendo un rapporto tossico e completamente privo di amore e rispetto con il suo venditore. 
Pochi sono i momenti felici e spensierati dei due. 
È un libro realistico e bisogna riconoscere che tanti, troppi ragazzi vivono situazioni del genere e nessuno di loro riceve un'assistenza adeguata per non perdersi in vie che spesso portano alla morte. E il tarassaco, titolo del libro, rappresenta proprio il ponte fra la vita e la morte.
È dunque un romanzo che non lascia credere nella speranza, nella gioia di un domani. È un romanzo che fa versare tante, troppe lacrime e per questo ho azzardato a definirlo come il libro più triste che io abbia mai letto.


Pagine: 248

Editore: Scatole Parlanti

Costo: 17,00€

Voto: ★★★★


-Collaborazione-

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