Recensione "La moglie del prigioniero" - Maggie Brookes


"Ho pensato che, finché avessi tenuto con me quei libri, forse avrei potuto mantenere viva la speranza che questo mondo e i valori per cui vale la pena lottare potessero sopravvivere."

 È mia abitudine leggere ogni anno almeno un libro a tema in vista della giornata della memoria, a mio parere una delle date più importanti al mondo. É una data che ricorda eventi lontani, ma al contempo terribilmente vicini, brutali e ripetitivi. 
Il romanzo che ho letto quest'anno e che ho finito nel giro di una settimana (purtroppo al lavoro non mi è concesso leggere, altrimenti l'avrei finito anche prima) è tratto da una storia vera. L'intera vicenda viene raccontata con un realismo disarmante che lascia sia con il fiato sospeso, ma anche con una tremenda sensazione d'angoscia.
Il romanzo è ambientato in Cecoslovacchia, paese occupato dai nazisti durante la Seconda guerra Mondiale. 
Bill è un prigioniero di guerra inglese costretto a lavorare nei campi e nelle fabbriche insieme ad altri uomini. Sempre capitanati dai soldati nazisti, vanno a lavorare in una fattoria. Qui Bill incontra Izzy, la ragazza più bella e buona che lui abbia mai visto. Non possono parlare, non possono toccarsi ed ovviamente non possono stare insieme. 
Si scambiano sguardi curiosi ed amorevoli: la scintilla è scattata e loro non possono nascondere i propri sentimenti a lungo. Così iniziano a parlare sottovoce o a mimare delle parole e di soppiatto a stare insieme per pochi minuti. 
Una notte Izzy sgattaiola da casa per raggiungere il campo dove è rinchiuso di notte Bill e gli rivolge la promessa che presto lo sposerà per poter stare insieme per sempre. 
Izzy architetta un piano davvero geniale e i due riescono a sposarsi di nascosto ed anche a scappare dalla fattoria.
Izzy è vestita come un uomo: ha tagliato i capelli, ha stretto un corsetto sul seno per appiattirlo, ha preparato delle pezzuole per nascondere le mestruazioni future e indossa i vestiti di suo fratello.
Si traveste da uomo così che i nazisti non possano separarla dal marito in caso li prendessero durante la fuga.
Il viaggio non si rivela facile ed alla fine vengono trasportati in un campo di lavoro dai soldati tedeschi, insieme a migliaia di prigionieri. Lì Izzy prende il nome di Cousins e non può parlare per non rivelare la sua voce femminile; così il marito mente ai soldati dicendo che è muta per uno shock da granata.
Nel campo conoscono altri prigionieri, fra cui Max, Ralph e Scotty. La guerra è difficile, loro sono malnutriti ed infreddoliti, ma l'amicizia che stringono è al di là di queste situazioni dolorose.
La guerra mette a dura prova anche l'amore fra Bill e Izzy, che imparano a conoscersi ogni giorno di più.
Questa testimonianza dolorosa mi ha riportato indietro nella storia, fra le strade distrutte dall'artiglieria e fra i campi di concentramento, in questo caso al campo di Lamsdorf.
La Seconda guerra Mondiale è uno dei capitoli più brutti della storia, ma ultimamente mi sto svegliando con la consapevolezza che gli uomini non hanno capito assolutamente niente.
Le sirene continuano a suonare, le armi vengono riprodotte sempre più velocemente, la gente non smette di morire, non smette d'esser povera e il popolo non smette mai di combattere per colpa di qualche governo imbecille.


Pagine: 398

Editore: Piemme

Costo: 18,50€

Voto: ★★★★★

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