Recensione "Lettera di una sconosciuta" - Stefan Zweig


"Tu per me eri - come dirtelo? Ogni paragone è troppo riduttivo - eri tutto, eri la mia intera vita. Tutto esisteva nella misura in cui si riferiva a te, tutto nella mia esistenza aveva senso solo se era legato a te."



 Amare senza essere corrisposti è qualcosa di terribile.
Amare senza essere riconosciuti lo è ancora di più. 
In questo libricino, Zweig dà voce ad una donna, che il giorno della morte del suo bambino spedisce una lettera abbastanza lunga alla persona che ha sempre amato: un romanziere viennese, bello da morire, pieno di amanti e costantemente in viaggio.
In questa lettera racconta la loro straziante storia, anche se il romanziere ricorda solo vagamente il volto di chi ha scritto quelle parole. La donna racconta quando sin da ragazza era segretamente innamorata dell'uomo. Con un leggero astio rivela che lui era irraggiungibile: la guardava con sufficienza, era impegnato nei suoi interminabili viaggi e troppe donne più belle di lei gli facevano compagnia ogni sera. 
Soltanto anni più tardi, ormai divenuta una donna matura e bellissima riuscì a passare diverse notti in compagnia del suo amore. Quelle notti ricche di passione, scrive la donna, sono state il frutto del loro figlio. Lo stesso figlio che giace morto sul letto mentre lei scrive quella lettera e di cui il romanziere non ne è mai stato a conoscenza prima di allora. 
"Lettera di una sconosciuta" è un libro molto breve quanto intenso. Molte frasi di Zweig sono state un pugno allo stomaco. 
Mi sono chiesta più volte come i sentimenti, in particolare l'amore, possano essere così potenti, strazianti ed addirittura possano portare all'ossessione. 


Pagine: 73

Editore: Garzanti

Costo: 7,00 €

Voto: ★★★★★

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