Recensione "L'eleganza del riccio" - Muriel Barbery



"Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso."


 Avete presente quando finite di leggere un libro e vi resta la sensazione di aver letto il più bello di tutta la vita?
Ecco, a me è accaduto con "L'eleganza del riccio", comprato al mercatino dell'usato ad un prezzo stracciato e letto in poco meno di una settimana.
Le protagoniste sono Renée e Paloma.
Renée ha cinquantaquattro anni, è bassa e grassottella e rappresenta i tipici tratti di una portinaia di un palazzo francese abitato da sole persone ricche, di un certo livello. Renée racconta le sue impressioni sugli abitanti del numero 7 de Grenelle con sottile ironia e forti riferimenti alla società odierna. Dietro il suo aspetto da donna trasandata ed ignorante, nasconde un'acuta intelligenza e una grande conoscenza di letteratura, arte e musica. È come un riccio: fuori coperta di spine, dentro elegante.
Paloma è invece una tredicenne figlia di un ministro importante francese, anch'essa dotata di un'intelligenza superiore rispetto ai suoi coetanei. Il suo piano è suicidarsi, per sfuggire al padre, alla madre e alla sorella troppo presi da problemi inutili e troppo interessati alle apparenze.
Paloma scrive Pensieri profondi e Diario del movimento del mondo raccontando la sua vita e la sua simpatia per Renée.
Le due protagoniste vengono riunite da un nuovo inquilino giapponese, monsieur Ozu. Riesce a scovare in entrambe raffinatezza e brillante intelligenza ed è soprattutto interessato alla portinaia Renée, che al primo incontro è riuscita a citare Tolstoj.

Se un giorno leggerete "L'eleganza del riccio", preparate anche i fazzoletti: ne avrete tanto bisogno!


Pagine: 321

Editore: Edizioni e/o

Costo: 9,90 €

Voto: ★★★★★

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