Recensione "Sophie sui tetti di Parigi"- Katherine Rundell

 



"Non aveva mai preparato una zuppa inglese, ma chiunque sappia leggere può anche cucinare: basta avere il libro giusto."


Sophie viene ritrovata all'interno di una custodia di un violoncello il giorno del suo primo compleanno. A trovarla è Charles Maxim, un uomo molto alto, molto magro, scapolo, eccentrico ed amante della letteratura. La accoglie in casa sua e la cresce come se fosse sua figlia. Charles impartisce un'educazione sopra le righe: permette a Sophie di indossare i pantaloni (cosa scandalosa all'epoca), di dipingere sulle pareti e di usare i libri come piatti. Un giorno Miss Eliot, dell'ente nazionale dell'assistenza dell'infanzia cerca di dissuadere Charles: vuole convincerlo a tutti i costi a lasciar perdere la bambina ed affidarla ad un Istituto. Secondo lei un uomo non è in grado di educare una bambina. Così, Charles e Sophie sono costretti a scappare. Si trasferiscono a Parigi, dove Sophie è convinta di poter ritrovare sua madre. In cuor suo sa che non è morta durante il naufragio della nave su cui erano entrambe anni prima. Sophie vuole ritrovarla. Deve. Una mamma è per sempre. Qui entrano in gioco i camminatori del cielo, ossia ragazzini scappati dagli orfanotrofi che per nascondersi dalle autorità vivono sui tetti dei palazzi di Parigi o sugli alberi. Essi aiutano Sophie a ritrovare la madre, perché la musica unisce e Sophie il "Requiem" in tempo tagliato lo riuscirebbe a sentire anche nel bel mezzo del caos di Parigi. 


Editore: Giunti

Pagine: 283

Costo: 12,00 €

Voto: ★★★★★★ (quando un libro è davvero bello merita sempre sei stelle)






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