Recensione "La lista di carbone"- Christiana Ruggeri



"I libri azzerano ogni differenza fra persone."


Anna ha ventisette anni e vive a Roma. Frequenta un ragazzo sbagliato, uno di quelli che non ami ma che ti fanno compagnia ed a causa di uno stupido messaggio viene mandata dai servizi sociali a lavorare in una libreria nel ghetto ebraico di Roma. Cristina, la proprietaria della libreria, è una donna misteriosa, malinconica, che si rifugia costantemente fra i suoi libri antichi come se potessero cancellarle dalla testa tutto il dolore provato in passato. Inizialmente fra Cristina ed Anna non c'è molta sintonia: si sopportano perché devono, insomma. Successivamente il ghiaccio si rompe ed Anna si appropria di alcuni documenti trovati nella libreria di Cristina. Scopre che sono lettere d'amore, scambiate fra la proprietaria della libreria in cui lavora ed un certo Heinrich. Le lettere trasudano d'amore ed Anna vuole scoprire cos'è accaduto alla loro relazione. Così inizia a documentarsi in rete, risalendo agli anni della seconda guerra mondiale. Gli stessi anni in cui sono state scritte quelle bellissime lettere. Navigare in rete non basta però: Anna, con la scusa di dover cercare documenti per la sua tesi si mette in viaggio e fra Germania e Lettonia cerca di rimettere insieme i pezzi di quello storico, struggente, passionale puzzle. 
Ammetto che appena iniziato a leggere il libro Anna non riuscivo a sopportarla. Sembrava molto frivola. Con l'andare avanti della lettura si può notare che il personaggio matura ed è proprio questo l'intento dell'autrice. Far pensare e far maturare, perché il passato non può essere dimenticato. Può essere solo un modo per migliorarsi. 

Editore: Giunti

Pagine: 230 

Costo: 12,00€

Voto: ★★★




 

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