Recensione "Il codice Da Vinci"- Dan Brown

 


"Noi temiamo quello che non capiamo"

Robert Langdon è un professore americano esperto in simbologia religiosa. Si reca  a Parigi per partecipare ad alcune conferenze, ma nella notte viene chiamato al museo del Louvre per aiutare la polizia a risolvere il caso di uno strano omicidio. 
Appena arriva al Louvre Robert vede Jacques Saunière, curatore del museo, morto sul pavimento. La posizione assunta dal cadavere è davvero curiosa perché ricorda "L'uomo vitruviano" di Leonardo Da Vinci. Ma non solo: Saunière prima di morire riesce a scrivere alcune frasi e il nome dello stesso Robert. 
Il professore di Harvard quella sera è affiancato dalla nipote del curatore del Louvre, la crittologa Sophie Nouveu, che avverte Langdon di essere in realtà un sospettato della polizia. Per questo motivo i due sono costretti a scappare dal Louvre e a scoprire e ripercorrere tutte le piste lasciate dal nonno di Sophie attraverso la soluzione di strani enigmi. 
Saunière infatti nascondeva di essere il capo di una setta con il compito di difendere i misteri della Cristianità e nello specifico l'ammirato Santo Graal. 
Le vicende di Sophie e Robert si intrecciano a tanti temi come l'Opus Dei, il Priorato di Sion, i templari, Maria Maddalena e i dipinti di Da Vinci. 
Il libro è ricco di colpi di scena e ci sono tante descrizioni dettagliate su ogni elemento storico o religioso citato. 
Credo che Dan Brown abbia fatto centro con questo thriller. 
Posso definirlo uno dei miei scrittori preferiti!


Pagine: 523

Editore: Mondadori

Costo: 18,60 €

Voto: ★★★★★









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