Recensione "Cattivi amici" - Gilly MacMillan

 



"Qualche volta mi hai aiutato. Quando mi sentivo stupido, mi hai detto che ero intelligente. Quando mi sentivo estraneo, mi dicevi che non era vero. Quando mi convincevo di non essere capace di fare una cosa, tu mi dicevi che poteva benissimo. Tu mi hai giudicato per come sono dentro, non all'esterno. Qualche volta mi hai fatto impazzire, ma in altri momenti lo hai ricompensato ampiamente. Credo che tu sia stato una persona migliore di quello che credevi di essere."

Noah Sadler e Abdi Mahad sono migliori amici. Abdi è somalo e Noah è malato terminale di cancro. Queste due caratteristiche sembrano essere marchiate a fuoco su di loro. 
Una sera, dopo esser andati alla mostra di fotografie del padre di Noah scattate in Somalia, i ragazzi escono di nascosto. 
Non sanno che quella sera la fortuna non è dalla loro parte. Noah infatti cade in un canale e il peso che ha nello zaino lo trascina velocemente verso il fondo. Abdi non può aiutarlo perché non sa nuotare. 
Abdi però sa un segreto, sa quello che è successo alla sua famiglia quando erano nel campo profughi e per questo motivo dopo la sera dell'incidente scappa di casa alla ricerca del suo passato. Un passato che inconsapevolmente il padre di Noah, Ed, aveva fotografato in uno dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo. 
Ad occuparsi di questo misterioso caso è Jim Clemo, appena ritornato in servizio dopo un congedo forzato. Si occupa del caso con estrema accuratezza e serietà per riportare alla luce la verità. 
Gilly MacMillan è ufficialmente una delle mie scrittrici preferite. Dopo aver letto "La ragazza perfetta" ho comprato "Cattivi amici" e le emozioni sono state le stesse. Intense, disarmanti: mi sono entrate dentro come se fossi stata colpita da un arco. Inoltre, le descrizioni dei campi profughi sono raccontate nel dettaglio e purtroppo, sono fin troppo vere. 


Pagine: 318

Editore: Newton Compton Editori

Costo: 3,90 €

Voto:★★★★★





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