Recensione "Inferno" - Dan Brown
"La follia genera follia." Ormai è risaputo che non posso fare a meno di leggere i libri di Dan Brown, perché mi piacciono da morire. L'unione fra arte, storia, scienza e letteratura e mistero rendono le sue opere uniche. Precedentemente, ho già letto "Angeli e demoni" e il "Codice da Vinci". Devo ammettere che "Inferno" è forse quello che ho apprezzato di meno rispetto agli altri due, probabilmente perché l'ho letto in un periodo no della mia vita. In ogni caso, non posso non sottolineare la grandezza della trama completamente avvolta nel mistero. Il protagonista è sempre il professore di simbologia Robert Langdon, che si risveglia dopo un'amnesia in un ospedale italiano (che poi si rivelerà essere un set improvvisato). Appena apre gli occhi, capisce di essere a Firenze e la dottoressa che lo sta curando è Sienna Brooks, ragazza prodigio, con un quoziente intellettivo fuori dalla norma. Minacciati da Vayentha, una killer dai capelli...